“Finale” in Inghilterra, trap match in Italia

Football Europe punta gli occhi sulla sfida Manchester City-Liverpool, il vertice della Premier League in forma di “finale”, questo fine settimana. In Spagna, Germania e Italia, i “grandi” temono un passo falso nello sprint finale, mentre la gara da mantenere puntellerà la Ligue 1 francese.

– Inghilterra: la 32a giornata di Premier League sarà dominata dallo scontro di domenica tra la capolista Manchester City e la seconda classificata Liverpool, distanziati di un punto. A metà gennaio, quando i Reds erano a 11 punti dai Citizens, nessuno immaginava che il loro confronto di tre mesi dopo avrebbe avuto una tale posta in gioco. Ma i Reds, che rimangono a 10 vittorie consecutive in campionato, hanno raggiunto e dato alla Premier League una certa suspense per il titolo di cui è stata in gran parte privata negli ultimi due anni. Con sei giorni da giocare dopo questo, ma sette partite da giocare per City e Reds che hanno un incontro in ritardo, nulla sarà deciso matematicamente, ma un eventuale vincitore avrebbe un certo vantaggio psicologico, poiché i due club si incontreranno di nuovo nelle semifinali di FA Cup sei giorni dopo. Le altre locandine sembrano insignificanti al confronto, ma anche il Southampton-Chelsea di domani sabato sarà molto popolare dopo le due sconfitte dei Blues a Stamford Bridge, contro Brentford (1-4) in campionato e Real Madrid (1-3) in Champions League (C1). L’Arsenal, che ospiterà contemporaneamente il Brighton, e il Tottenham, che domani andrà anche all’Aston Villa, sono alla ricerca del minimo passo falso per avvicinarsi ancora di più al podio. Il Manchester United cercherà di aggrapparsi di nuovo ai luoghi europei, viaggiando verso l’Everton. Inoltre, l’attuale allenatore dell’Ajax Amsterdam Erik ten Hag sta emergendo come il grande favorito per diventare il prossimo allenatore dello United, che potrebbe mettere fine alle speranze del tecnico del Paris SG, Mauricio Pochettino, hanno affermato ieri giovedì i media britannici. Il Manchester United, allenato ad interim da Ralf Rangnick dopo l’espulsione di Ole Gunnar Solskjaer lo scorso novembre, è attualmente 7° in classifica, a 3 punti dal Tottenham che occupa il 4° e ultimo posto di qualificazione per la C1.

– Spagna: chi sarà il secondo classificato del Real Madrid al termine di questa 31a giornata di LaLiga? FC Barcelona (Barça), Atlético Madrid e Sevilla FC sono perfettamente in parità con 57 punti, ciascuna a otto giorni dalla fine, a 12 lunghezze dal Real, a cui l’incoronazione sembra promessa. Il Barça sembra nella posizione migliore per rivendicare questo 2° posto: i catalani hanno giocato una partita in meno, che recupereranno in 15 giorni contro il Rayo Vallecano, e domenica si recheranno sul campo del Levante, penultimo in campionato a parità di punti con il lanterna rossa, Alavés (22 pts). L’Atlético, reduce da un duello chiuso e perso contro il Manchester City (1-0) in C1, dovrebbe poter recuperare domani a Maiorca sabato. Idem per il Siviglia, che non ha altro per cui giocare se non il campionato e che riceve il Granada, nella lotta per mantenere, per un duello andaluso che si apre stasera. Dopo il recital al Chelsea (3-1) in C1, il Real avrà una sfida più facile, sulla carta, con il ricevimento domani sera del suo vicino Getafe, attuale 14° in LaLiga.

Mercoledì sera, nei quarti di finale di Champions League, il Bayern Monaco è caduto (1-0) contro il Villarreal. Il gol è stato segnato dal centrocampista francese Francis Coquelin, che ha sorpreso il portiere Manuel Neuer. Pierre-Philippe Marcou/AFP

– Germania: Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen, che compongono le prime tre, affronteranno squadre scarsamente classificate questo fine settimana nella 29a giornata di campionato. Ma attenzione! La Bundesliga è piena di sorprese. Il Dortmund, delfino 9 punti, apre il pallone stasera a Stoccarda. Quest’ultimo ha solo un punto di vantaggio sulla prima retrocessa, ma non ha perso nessuno dei suoi ultimi quattro incontri. E il Borussia, noto per i suoi “buchi d’aria” devastanti, ha appena perso (4-1) in casa contro l’RB Lipsia. Domani sabato il Bayern riceve Augsburg (13°). Apparentemente facile. Ma i bavaresi restano in campo con una prestazione disastrosa al Villarreal in C1 (sconfitta per 1-0). Se il gap di 9 punti rimane per altri due giorni, il titolo potrebbe essere giocato il 23 aprile durante il “Klassiker” Bayern-Dortmund, il 32° giorno. Domenica il Leverkusen (3°) si trasferisce a Bochum, modesto promosso che a febbraio aveva scosso la gerarchia battendo il Bayern (4-2).

– Italia: attenzione! Partite trap per il trio di testa della Serie A, durante la 32a giornata, contro squadre famose per la loro intensità e la loro capacità di ostacolare le big in questa stagione. L’Inter (3°), rallegrata dalla difficile vittoria contro la Juventus Torino (1-0), aprirà domani il pallone a San Siro contro l’Hellas Verona (9°), diffidando particolarmente dell’attaccante Giovanni Simeone, autore della sua miglior stagione in Italia (16 gol). Il Napoli (2°), lungi dall’essere imperiale nel suo stadio Diego-Maradona, sarà in guardia domenica anche contro la Fiorentina (8°), nella corsa ai posti europei. Il Milan di testa cercherà domenica di recuperare sul terreno del Torino i punti persi lunedì scorso contro il Bologna (0-0). Juve (4°),

– Francia: la corsa al mantenimento puntellerà la 31° giornata di Ligue 1, con in particolare un duello di paura tra Lorient e Saint-Étienne in questa prima serata, mentre la lotta per il podio proseguirà a distanza tra Marsiglia, Rennes, Strasburgo e carino. A otto giorni dalla fine del campionato, le ultime cinque squadre sono solo a 5 punti e questo weekend di Ligue 1 potrebbe segnare una svolta nella stagione. La lotta per la permanenza nell’elite proseguirà anche domenica con Bordeaux-Metz, che ha tutto come un’ultima chance per le ultime due formazioni del campionato (23 punti). Non assaporano la vittoria da gennaio e sono cinque unità dietro Clermont, il primo giocatore non retrocesso. La situazione è molto preoccupante anche per la gente di Clermont,

La UEFA riforma il suo FPF

Più flessibile ma più mirato: ieri giovedì la UEFA ha riformato il fair play finanziario (FPF), consentendo ai club europei di aumentare il disavanzo e vietando loro di spendere tutte le loro entrate in salari e commissioni di trasferimento. Come previsto, il comitato esecutivo dell’organismo ha modificato le regole di bilancio introdotte nel 2010 per ripulire un calcio europeo redditizio, ma che spesso antepone le ambizioni sportive al rigore finanziario. “La principale innovazione sarà l’introduzione di un controllo dei costi di squadra”, attuato gradualmente e volto a limitare la fuga degli stipendi, ha dichiarato alla stampa il presidente UEFA Aleksander Ceferin. .

L’ente si discosta dalle rigide logiche contabili della prima era FPF, raddoppiando il disavanzo concesso in tre anni per ogni club (a 60 milioni di euro), portandolo addirittura a 90 milioni di euro nello stesso periodo per un club “in buono stato”. salute finanziaria”. Ma al tempo stesso l’organizzazione ha introdotto una forma molto attenuata di “salary cap”, norma cara alle franchigie sportive nordamericane, ma che era impossibile recepire in maniera identica con 55 federazioni a legislazione separata. Concretamente, i club dovranno limitare gli stipendi dei propri giocatori e allenatori, le quote di trasferimento e le commissioni degli agenti al 70% delle entrate della stagione 2025-2026. Se la scadenza è così lontana è perché i contratti in essere hanno una scadenza media di quasi tre anni, che richiedono un’attuazione graduale: 90% dei ricavi nel 2023-2024, quindi 80% dei ricavi per la stagione 2024-2025. I club colpevoli dovranno pagare delle multe precedentemente stabilite in base all’entità del superamento e che saranno poi distribuite tra i club virtuosi.

Inoltre, e per infrazioni gravi o ripetute, la UEFA prevede sanzioni sportive: divieto di utilizzo di un determinato giocatore acquisito sul mercato, limitazione del numero dei giocatori o decurtazione dei punti durante i mini-campionati che sostituiranno le fasi a gironi del Coppe dei Campioni dal 2024. La retrocessione da una competizione all’altra, ad esempio dalla Champions League all’Europa League, è ancora in discussione. Le nuove regole giocheranno necessariamente nella battaglia tra club storici e nuovi orchi con risorse illimitate, soprattutto perché il graduale abbassamento del tetto salariale consentirà a questi ultimi di bruciare per altre due stagioni.